-Core
Redukt
Russia
Pubblicato il 19/11/2016 da Lorenzo Becciani

Questa è la tua prima esperienza musicale? Sei coinvolto in altri progetti?
I Redukt sono nati come progetto collaborativo con Nikolai Turchinski che suona il clarinetto e insegna musica. In passato avevo pubblicato un album sotto il moniker Granulae per la netlabel italiana Brusio. In quel caso si trattava di sperimentazioni piuttosto crude con samples e beats. Il tempo è passato e adesso sono più attratto dalla techno suonata senza utilizzo di computer. Con i Redukt creiamo dei soundscapes avvincenti ed a tratti ritagliamo spazio per suoni distruttivi e demolizioni. Tra noi ci sono sicuramente delle differenze anche perché lui ha dieci anni meno di me ma siamo riusciti comunque a trovare un equilibrio.

Ti consideri più un musicista o un sound designer?
È una bella domanda. Quindici anni fa mi sono diplomato come chitarrista jazz e ancora oggi cerco di evitare il più possibile il computer. In qualche traccia abbiamo utilizzo dei software per le parti ambient ma il resto è suonato alla vecchia maniera. Quelle di 'Otho' sono tracce molto personali, strutturalmente semplici tanto che una volta pronte mi sono solo occupato della masterizzazione. Ne avevamo tante da parte ma abbiamo scelto quello che si adattavano meglio al concept dell'album.

Come siete entrati in contatto con Kvitnu?
Inizialmente eravamo in contatto con un'altra label che però stava esitando. Mi piace molto la Kvinut ma siamo diversi da tutti i loro artisti e quindi non sapevo se ci avrebbero apprezzato. Invece il rapporto con Dmytro Fedorenko è stato subito ottimo e siamo felici di fare parte di un catalogo così prestigioso. L'artwork di Zavoloka è stupendo.

Quali sono i tuoi album preferiti nel loro catalogo?
Su tutti quelli di Kotra e Plaster che ho visto a Mosca e mi hanno colpito tantissimo. Adesso so che non sono più in due ma rimane un grande progetto.

Com'è la scena elettronica a Mosca? É difficile organizzare concerti e trovare locali adatti alla vostra proposta?
Da queste parti seguono molto i trend e molte location non sono aperte alla musica underground. Ci sono tanti promoter ma pochi soldi.

Ti senti riconosciuto per la tua arte nel tuo paese?
Al momento no. Ho un piccolo studio di registrazione dove mi occupo di produzione e mixaggio. I Redukt sono fuori da poco tempo ma in ogni caso sto ottenendo più consensi all'estero.

Perché avete giocato con le lettere del titolo invece di scegliere normali titoli per le canzoni?
Odio i titoli. La classica soluzione untitled 1, untitled 2.. però non ci piaceva perché troppo popolare. Nikolai allora ha suggerito di combinare gli stessi elementi in modi diversi.

Il setup dal vivo è uguale a quello in studio?
Dal vivo abbiamo una strumentazione differente da quella in studio. Separiamo il setup e ci connettiamo col midi. Abbiamo sequencer e drum machine e cerchiamo sincronizzarci in modo da non sembrare troppo robotici. Cerchiamo di dare colori diversi alle strutture geometriche che creiamo.

State pianificando delle date del resto del continente? Preferireste suonare in dancefloor, disco club o locali rock?
Siamo aperti a tutto ma crediamo che la nostra musica sia più adatta a luoghi multimediali dove di solito si esibiscono i visual artist. Non siamo così rave da potere suonare in dancefloor. Sono stato due volte in Italia e mi auguro di fissare presto una data dalle vostre parti.

(parole di Alexandr Vasiliev)

Redukt
From Russia

Discography
Otho (2016)