-Core
Leon
Italia
Pubblicato il 21/07/2016 da Lorenzo Becciani

Chi sono gli eroi che muoiono nel tuo album?
Il titolo è una riflessione sul fatto che dai tempi dell’Iliade tutti gli eroi sono quelli che muoiono. Nell’album c’è una sorta di rivolta contro gli idealisti che poi si scoprono quasi sempre per essere quelli che nascondono le cose peggiori. Chi dice di essere un eroe ed è sempre vivo allora non lo è. Se siamo in vita facciamo tutti i nostri interessi. Per essere un eroe invece devi sacrificarti al cento per cento.

Non c’è nessun legame col titolo del primo album ‘Come Se Fossi Dio’?
In un certo senso sì ma il messaggio è in ogni caso legato al fatto che ognuno si preoccupa del proprio tornaconto personale. In ogni campo è così e trovo inutile raccontarci storie.

Come descriveresti il tuo stile a chi ancora non ti conosce?
Non è semplice e tale libertà artistica è alla base della scelta di intraprendere una carriera solista. Ho fatto parte di band per tanti anni e anche adesso ho una band che si chiama Les Amours Jaunes come il testo di Tristan Corbière. Andando avanti con gli anni mi sono in parte stancato di dovere conciliare i miei impegni con quelli degli altri e ho voluto elaborare un mio stile rendendo essenziali al massimo le canzoni. Essere da solo ti slega da ogni meccanismo di gruppo e avere solo chitarra e voce ti permette di spaziare tra generi senza troppi problemi. Vengo chiamato cantautore, altri mi legano al folk ma non voglio essere rinchiuso in una categoria. Temo che per il pubblico possa essere uno svantaggio perché tanta gente desidera ascoltare qualcosa che è parte di un clichè ma la libertà a livello creativo è impagabile.

Per il primo album hai lavorato con Pietro Foresti mentre stavolta ti sei mosso in maniera differente..
Questa volta ho preferito lavorare con persone vicine a me ma il lavoro di Pietro Foresti è stato fantastico e mi ha influenzato moltissimo. ‘Gli Eroi Muoiono’ è uscito per Meat Beat Records ed è stato realizzato insieme a Raffaele “Neda” D’Anello con il violino di Rémy Boniface degli Orage in ‘Tu Danse’ che amo accompagnare dal vivo con un orgasmo per citare in qualche modo i Led Zeppelin e vedere la reazione della gente. In ogni caso le canzoni sono vecchie di due anni ed infatti sto già lavorando al nuovo materiale che mi auguro esca presto.

A livello di produzione a cosa ti sei ispirato maggiormente?
Sia io che Raffaele siamo partiti senza punti di riferimento precisi. In ambito italiano mi piace Daniele Silvestri, Il Teatro Degli Orrori, Afterhours e Marlene Kuntz anche se questi gruppi vivono ancora della luce riflessa degli anni novanta. Purtroppo i talent show hanno devastato la concezione della musica dal vivo e nel nostro paese è difficile trovare qualcuno di interessante. Personalmente non farei mai provini di quel tipo perché non valorizzano gli autori. In ambito estero il mio idolo assoluto è Mark Lanegan. Adoro il suo percorso artistico dopo gli Screaming Trees e faccio diverse cover di sue canzoni dal vivo.

Chi è la ragazza borderline di ‘Chiamami’?
Non si può dire ma comunque quella di ‘Chiamami’ è una situazione che secondo me è capitata a tutti. Quando aspetti una chiamata e ti chiamano tutti tranne lei.

Sicuramente è uno dei pezzi più immediati insieme a ‘Generazione Choosy’. Singoli a parte qual è secondo la tua opinione il passaggio chiave di ‘Gli Eroi Muoiono’?
Secondo me ‘Litanie’, un pezzo in francese nato da un testo di Charles Baudelaire. Vengo da Chatillon e ho il francese nelle corde, inoltre sono sempre stato appassionato di poeti maledetti. Raffaele ha preso un beat di batteria degli anni settanta e l’ha stracciato. Sono molto orgoglioso di come è venuto fuori il pezzo.

E invece ‘Sepolto Qui’?
È un pezzo molto vecchio. In passato l’avevo già registrato con altre band. Mi piace perché anche in questo caso è difficile capire il genere.

Nell’album precedente la componente elettronica era più prepotente, in questo minore o comunque più subdola…
Nel prossimo la ridurrò quasi a zero. Dal vivo ho una loop machine ma niente di più. Credo che l’elettronica faccia parte di uno dei tanti percorsi che un artista deve seguire per trovare sé stesso. Prima o poi tornerò a seguire quella strada.

Quali sono adesso i tuoi piani?
Dopo qualche altra data probabilmente pubblicherò un altro singolo. Non so ancora se la title track, peraltro finita sul secondo volume di “Pistoia Blues Next Generation”, o ‘Ama Un Altro’. Poi continuerò a lavorare ai nuovi pezzi insieme a Erik Noro, ex Los Bastardos, che mi sta seguendo anche nei concerti.

(parole di Simone Perron)

Leon
From Italia

Discography
Come Se Fossi Dio (2013)
Gli Eroi Muoiono (2016)