-Core
Amoral
Finlandia
Pubblicato il 26/04/2016 da Lorenzo Becciani

E’ molto difficile categorizzare gli Amoral. Come descriveresti il vostro sound a chi ancora non vi conosce fuori dalla Finlandia?
Fin dall'inizio ci siamo posti come obiettivo quello di sperimentare soluzioni diverse. Negli anni qualcosa ha funzionato e qualcosa ha funzionato meno ma non ci siamo mai tirati indietro quando c'era da prendere una decisione rischiosa. Con gli ultimi due album ci siamo misurati su canzoni più lunghe, strettamente heavy metal e epiche con spiccate influenze progressive. Quest'album è più vario e in bilico tra hard rock e death metal. Suonare in un solo modo sarebbe noioso per noi.

Il fatto di non cadere in una categoria specifica vi ha creato problemi in carriera?
Sì certamente. E' sempre stato complicato ottenere un contratto discografico duraturo oppure essere supportati da una solida agenzia di booking. E questo perché oggettivamente è più facile promuovere band come Slayer o AC/DC. Siamo i primi a rendercene conto.

Quali erano le vostre ambizioni quando avete cominciato? Sono cambiati gli obiettivi col passare del tempo?
Tutto è nato per volontà mia e di Juhana Karlsson quando avevamo quattordici anni. All'inizio volevamo imparare a suonare i nostri strumenti e divertirci. Poi ci siamo impegnati per trovare un'etichetta e abbiamo realizzato il sogno di organizzare un tour europeo e suonare in Giappone. Adesso da qualche anno l'obiettivo è quello di progredire e scrivere canzoni migliori possibili.

Cosa ricordi delle registrazioni di 'Wound Creations'?
Furono molto stressanti. Era la prima volta che entravamo in studio e non eravamo così bravi. Le canzoni erano difficili da suonare ed era difficile tenere il tempo. Siamo stati in studio solo due settimane ed è stata comunque un'esperienza da cui abbiamo imparato molto.

Come state gestendo la permanenza di Ari Koivunen e il ritorno di Niko Kalliojärvi?
Non è affatto difficile perché è come se Niko non fosse mai andato via. E' sempre desideroso di sperimentare suoni diversi con chitarra e tastiere. Fin dal primo istante in cui ho conosciuto Ari si è dimostrato entusiasta all'idea di fare parte della band e da una collaborazione per qualche show è diventato presto un membro fisso. Adesso convivono senza problemi.

Cosa volevate migliorare rispetto a 'Fallen Leaves & Dead Sparrows'?
Sono passati due anni e sono assolutamente orgoglioso di quell'album. Non cambierei nulla.

Perché avete scelto proprio 'Rude Awakening' come primo singolo?
Non è stato facile perché a nostro avviso ci sono tanti buoni pezzi nell'album. Crediamo comunque che sia un ottimo manifesto della varietà del nostro attuale songwriting.

Quali sono gli altri passaggi chiave dell'album a tuo parere?
A me piace tantissimo 'From the Beginning (The Note Part 2)' ed in generale credo che i momenti migliori dell'album siano quelli in cui le tastiere ed il mellotron si fondono alle chitarre. Anche 'The Betrayal' è un gran pezzo, incasinato e difficile da suonare. La stiamo provando proprio adesso per riproporla in tour.

L'artwork di Aki Siltala è fantastico. So che è un famoso tatuatore..
Lo conosco da tempo e l'ho invitato in studio a sentire la musica. La copertina rappresenta la sua interpretazione delle liriche. Sono anni che voglio farmi tatuare dal lui. Aspetto solo l'idea giusta.

Dove avete registrato?
La batteria è stata registrata presso i Sound Supreme Studios di Hämeenlinna sotto la supervisione di Janne Saksa che ha anche mixato l'album. Chitarre, basso e voci sono state registrate nel mio studio personale e tutto il materiale è stato co-prodotto da me e Masi Hukari. Alcune parti infine sono state registrate a Parigi e Tel Aviv e devo dire che sono veramente fiero delle collaborazioni che abbiamo su quest'album. 'In Sequence (A Prologue)’ è stata arricchita dal contributo di Ville-Pekka Palmgren e Jonsu delle Indica, su 'Rude Awakening' appare Silver Ots al basso mentre Amine Benotmane degli Acyl si è occupato dell'intro vocale e delle percussioni di 'The Betrayal'. Adi Varon canta in 'From the Beginning (The Note Part 2)' e anche Teho Majamäki ha suonato le percussioni in un paio di pezzi.

In termini di produzione vi siete ispirati a qualche album in particolare?
Non direi. Solo per il suono del basso ci siamo riferiti agli Alice In Chains ma per il resto abbiamo cercato di ottenere un suono pulito, potente e naturale. Le chitarre sono più heavy che in passato ma non ci sono referenze specifiche.

Quali sono i locali di Helsinki che frequenti di più?
Oltre a suonare faccio anche il dj quindi quando ho qualche serata libera non ho voglia di locali fumosi e pieni di gente. In ogni caso The Riff e On The Rocks sono degli ottimi bar mentre per i concerti il posto migliore è ancora il Tavastia.

(parole di Ben Varon)

Amoral
From Finlandia

Discography
Wound Creations 2004
Decrowning 2005
Reptile Ride 2007
Show Your Colors 2009
Beneath 2011
Fallen Leaves & Dead Sparrows 2014
In Sequence 2016