Come è nata la band?
(Johnny) Ho incontrato Candice nel 2010 quando faceva la cameriera in un bar a Long Beach. Abbiamo discusso della possibilità di suonare nel mio studio e mi ha raggiunto quella sera dopo il lavoro. La jam è durata fino al mattino e ci siamo resi conto che c'era qualcosa di speciale. Allora abbiamo deciso di formare una band ma prima di aggiungere altri membri avevamo bisogno di canzoni. Era importante farci un'idea chiara di quale direzione intraprendere perché è facile perdersi quando ci sono troppe possibilità in ballo. Anche per scegliere il nome della band ci sono voluti mesi. Kizzy era il nome del gatto della madre di Candice quando ancora lei non era nata. Un giorno la gatta è scomparsa e la madre si è rivolta ad un rifugio per animali in cerca di aiuto. Lì ha incontrato il padre di Candice. Abbiamo cambiato un paio di membri a causa di problemi personali o di stile ma adesso siamo solidi.

Qual era la vostra visione quando avete cominciato a provare insieme?
(Candice) Inizialmente con Johnny abbiamo sperimentato su una sorta di desert shoegaze con parti vocali piuttosto crude ed emotive. Siamo i due songwriter principali. Solitamente io scrivo un testo e lui si occupa della melodia e della struttura della canzone. A quel punto la facciamo ascoltare agli altri e siamo aperti a qualunque cambiamento. Non è sempre lo stesso approccio ma possiamo chiamarla formula. Dopo che Brenda si è unita a noi il contributo di synth e tastiere è diventato fondamentale e da quel momento ci siamo lentamente spostati verso un suono più dark pop con tinte di new wave. The Kills e Patti Smith sono sicuramente due influenze importanti.
(Johnny) Senza volere essere blasfemo è come se i Siouxsie And The Banshees avessero continuato a scrivere canzoni e si fossero chiamati Feral Kizzy.

Potete farci qualche altro nome?
(Candice) PJ Harvey
(Johnny) The XX, Autolux e Crystal Castles.

La foto con i palloni sul retro dell'album è molto sixties. Siete affascinati dai vecchi tempi? Non vorrete per caso diventare un'altra band revival..
(Johnny) La foto è di Sarah Elise Abramson. Il suo lavoro ha una componente sixties accentuata a partire dalla scelta di usare pellicole analogiche e polaroid. Immagina una visione colorata scattata in monocromia.

Quanto tempo avete impiegato comporre il materiale per il vostro primo full length?
(Johnny) Il processo è durato oltre un anno. Un paio di canzoni risalgono ai primi tempi della band. Abbiamo pubblicato un ep per catturare un pò di attenzione e trasmettere l'impressione che avevamo un'anima dance e punk. Stavolta le canzoni sono nate più mature e personalmente credo che averci messo tanto tempo sia motivo di orgoglio. La fretta puo' rovinare tutto.

Dove avete registrato?
(Candice) Johnny ha registrato e prodotto l'album nel suo studio di Long Beach. 'Horses' di Patti Smith ci ha ispirato così come i Foxygen. Il nostro stile è molto diverso dal loro ma ci accomuna lo spirito. La scena di Los Angeles e South Bay sta producendo numerosi synth band in questo periodo.
(Johnny) Volevamo prenderci il nostro tempo evitando di spendere soldi in un altro studio. In questo modo abbiamo mantenuto il pieno controllo delle operazioni. Sappiamo che un produttore è capace di dare una prospettiva fresca alla musica di una band ma stavolta abbiamo preferito concentrarci sulle nostre canzoni.

La vostra musica e la vostra immagine sono molto dark eppure siete di Long Beach. C'è una parte decadente della città?
(Johnny) Long Beach è splendida. E' piena di diverse culture che ultimamente stanno trasmettendo vibrazioni importanti. Ci sono parecchi cerchie sociali ma alla fine si ritrovano negli stessi party. La nostra oscurità nasce dentro di noi ed è bello vivere in un ambiente che ci supporta.

Desideri trasmettere un messaggio particolare con le tue liriche?
(Candice) Nel grande schema delle cose direi che il messaggio dell'album è quello di essere sè stessi senza alcuna scusa.

Di cosa parlano 'Community Service' e 'The Way We Are'?
(Johnny) Credo che rappresentino bene i due lati della band. 'Community Service' parla dell'ipocrisia di politica e religione. Trovare persone oneste al giorno d'oggi è quasi impossibile. 'The Way We Are' descrive il ciclo delle relazioni in modo compiaciuto. Quando due forze collidono tutto può accadere in guerra e amore.

Quali sono gli altri passaggi chiave dell'album?
(Candice) 'Lament' è il mio pezzo preferito. Mi fa sentire parte del film 'Heathers' bevendo qualcosa col mio fidanzato Christian Slater. Parla di terribili scontri all'armadietto della scuola causati dal fatto che lui vuole uccidere ed io impartire lezioni. Emergono manie e disordine della personalità per entrambi e naturalmente uno dei due muore alla fine.

Che significato si nasconde dietro la copertina?
(Candice) E' una fotografia di Mss Vee, la mia migliore amica del college. Eravamo entrambi la prima fonte di ispirazione l'una per l'altra. Soprattutto per quanto concerneva l'arte. Non avevo problemi ad indossare magliette gothic sullo stile di Bjork e lei era così ribelle e dolce. Ci siamo incontrate ad Halloween quando avevamo quindici anni e siamo state inseparabili per molto tempo. 'Sally And The Emcee' è una ode alla nostra amicizia. 'Slick Little Girl' proviene dal testo di 'Makeup' di Lou Reed e parla della sua affinità con la cultura transgender. Non c'è nulla di più tenace ed affascinante di una persona che si rifiuta di essere qualcosa di diverso da sè stessa. Mss Vee è stata la prima persona che aveva questo spirito rivoluzionario. L'artwork celebra il suo coraggio ed il menefreghismo verso qualunque tipo di preconcetto. Il suo significato è immortale.

Qual è stata la vostra esperienza dal vivo più elettrizzante finora?
(Candice) Ci è stato chiesto di aprire a Ida Maria al Los Globos di Los Angeles. E' stato uno show selvaggio ed un concerto surreale perché un anno prima io e Johnny l'avevamo vista al Roxy. A fine serata siamo andati al Mel's Drive-In, un ristorante sul Sunset Boulevard con lei e la sua crew e ci siamo conosciuti.